Il nuovo Bonus di 200 euro nella busta paga di Luglio 2022
Il D.L. n. 50/2022 “Decreto Aiuti” ha previsto un bonus di euro 200, una-tantum, che verrà erogato ai dipendenti nella busta paga di Luglio 2022.
Ma quali sono le regole di spettanza? Vediamole insieme:
-a chi spetta il bonus? Il bonus 200 euro spetta a chi, nel periodo gennaio-aprile 2022, abbia fruito per almeno una mensilità dello sconto IVS, l’esonero dello 0,80%, precisamente lo sconto sui contributi previdenziali da versare nel primo quadrimestre del 2022.
Si ricorda che per accedere all’esonero dello 0,80% è necessario che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro (34.996 euro annui), maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Come verificare nel concreto se hai diritto al bonus: prendi le buste paga da gennaio ad aprile 2022 e controlla se hai ricevuto o meno lo sconto IVS dello 0,80%. La riduzione contributiva dello 0,8% deve essere stata applicata in almeno una di quelle quattro buste paga per accedere al bonus 200 euro. In caso di riscontro positivo, potrai beneficiare dei 200 euro sulla busta paga di prossimo luglio 2022. Diversamente, non avrai diritto all’indennità.
Come fare per ottenere il bonus se ne hai diritto? Non dovrai presentare nessuna domanda ma, il datore di lavoro, potrà richiederti di autocertificare che non hai già percepito lo stesso bonus in quanto appartenente ad altre categorie di aventi diritto (ad esempio pensionato, percettore di Naspi).
Per i pensionati e percettori di Naspi il bonus verrà invece erogato in automatico, se spettante, nella mensilità di Luglio 2022.
Chi deve presentare domanda per accesso al bonus? Solo alcune categorie particolari di lavoratori come i lavoratori stagionali, intermittenti, i lavoratori domestici e i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni previdenziali Inps.
Quali criticità? La scelta del legislatore di ancorare la spettanza del bonus alla riduzione dello 0,80% invece che al reddito percepito, pone un problema importante sulla parità di trattamento tra lavoratori e rischia di andare in svantaggio dei soggetti con condizioni economiche più deboli.
Prendiamo come esempio un lavoratore in malattia, ma che non ha diritto da Ccnl all’integrazione della stessa da parte dell’Inps. Questo dipendente, pur avendo un reddito che potenzialmente potrebbe dar diritto alla riduzione dello 0,80%, non può accedervi perché il reddito imponibile supera la soglia si spettanza. Di conseguenza non può avere nemmeno il bonus da 200 euro. Un suo collega, con identico inquadramento e contratto, che però’ non è stato malato, avrà diritto al bonus.
Si spera che in fase di conversione del Decreto Aiuti ci possa essere qualche emendamento migliorativo che miri ad una semplificazione delle condizioni di accesso al bonus.
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