Essere mamma nel settore privato
Sto per diventare mamma, ma come si fa con il lavoro?
Quando una neo mamma scopre di essere in dolce attesa viene tormentata da amletici dubbi e incertezze su come gestire il contratto di lavoro. Quali sono i miei diritti? Quando devo comunicarlo? Posso essere licenziata?
Vediamo insieme alcuni aspetti topici dell’argomento. Innanzitutto, c’è da sapere che esiste un Decreto Legislativo, il n. 151 del 26 marzo 2001, cosiddetto “Testo Unico maternità/paternità” che regola la tutela delle mamme e dei papà lavoratori.
Entro quando va avvisato il datore di lavoro?
La neomamma non è obbligata a comunicarlo fino alla consegna dei documenti relativi al congedo di maternità (settimo mese di gravidanza). Diciamo che forse farà fatica a tenerlo segreto fino a quel momento per via della rotondità.
Posso essere licenziata dopo aver detto di essere incinta?
Assolutamente no. È stabilito il divieto di licenziare una mamma lavoratrice dall’inizio dello stato di gravidanza, fino ad un anno di età del bambino.
I soli casi in cui la lavoratrice può essere licenziata nel periodo protetto sono:
- licenziamento per giusta causa derivante da colpa grave della lavoratrice;
- licenziamento a seguito di chiusura dell’attività aziendale o a seguito di licenziamenti collettivi per motivo economico;
- esito negativo del periodo di prova
Se ho un contratto a tempo determinato, cosa succede quando scade?
I contratti di lavoro dipendente a tempo determinato rispettano la scadenza prefissata e non vengono prorogati in caso di gravidanza.
E se sono apprendista?
Un’apprendista in gravidanza ha gli stessi diritti di un lavoratore dipendente qualificato in termini di divieto di licenziamento, diritto ai congedi e permessi.
La durata del periodo di apprendistato, dovrà essere prorogata di un periodo pari a quello di assenza della dipendente per astensione di maternità, sia obbligatoria che facoltativa.
Quali congedi posso usare durante il periodo di gravidanza e dopo la nascita del bambino?
- Permessi per visite in gravidanza
- Congedo di maternità (maternità obbligatoria)
- Permessi allattamento
- Permessi per malattia del figlio
Leggi i dettagli sui congedi spettanti
Ho perso il lavoro, ho diritto all’indennità di maternità?
- Si, se la risoluzione del rapporto di lavoro è intervenuta non oltre 60 giorni dall'inizio dell'astensione obbligatoria e verrà pagata dall’Inps.
- Si, anche se sono trascorsi più di 60 giorni, se all'inizio dell'astensione obbligatoria la gestante percepisce un trattamento di Naspi.
- Nel caso in cui non si ha diritto alla Naspi per mancanza di requisiti, si ha diritto all'indennità di maternità se la cessazione del rapporto di lavoro è intervenuta non oltre 180 giorni dall'inizio dell'astensione obbligatoria e nel biennio precedente risultino versati almeno 26 contributi settimanali per maternità.
Se sono in cassa integrazione, cosa succede?
L’indennità di maternità prevale sul trattamento di cassa integrazione sia in caso di maternità obbligatoria che facoltativa.
Quando rientro a lavoro, posso essere abilitata a mansioni diverse rispetto a prima?
La lavoratrice ha diritto ad essere reintegrata con le stesse mansioni o equivalenti e a conservare lo stesso livello retributivo. Ogni cambio deve essere formalizzato per iscritto.
Posso chiedere di tornare a lavoro con contratto part time?
Il datore non è obbligato a concederlo, ma molti Ccnl prevedono trattamenti di favore in materia.
Se decido di dimettermi?
Se la scelta di dimettersi dal lavoro avviene entro un anno di vita del bambino, la lavoratrice può dimettersi senza preavviso, l’indennità sostitutiva del preavviso dovrà essere pagata dal datore di lavoro e se si possiedono i requisiti di accesso, la lavoratrice può percepire la Naspi. Queste dimissioni, per essere valide, devono essere convalidate dall’ispettorato territoriale del lavoro.
Se la scelta di dimettersi dal lavoro avviene entro i tre anni di vita del bambino non da diritto alle stesse tutele indicate sopra. Ma le dimissioni devono ugualmente essere convalidate presso l’ispettorato territoriale del lavoro.
Insomma, non abbiate paura di diventare genitori perché rimane il mestiere più antico e più bello del mondo.
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